1883 14 dicembre 
Si era guadagnato anche il nomignolo di tetsujin, uomo di ferro, e pesava oltre 80 chili; aveva seguito, mentre era distaccato a Nakay, gli insegnamenti di Yagyu Ryu del maestro Masakatsu Nakai, che continuò a frequentare anche negli anni seguenti (aveva ricevuto nel 1908 il diploma di insegnante). Alla fine del servizio militare anziché entrare in accademia, come gli venne offerto, preferì tornare a Tanabe per dedicarsi all'agricoltura.
Rendendosi conto che la situazione della regione era in ogni caso degradata, trattandosi di una zona montagnosa materialmente povera che viveva dei soli proventi della pesca artigianale e non autorizzava grandi prospettive, aderì all'appello del governo giapponese per colonizzare l'isola di Hokkaido. 
Il 1919 segnò il primo incontro con Onisaburo Deguchi, capo carismatico della setta Omoto, da cui verrà fortemente influenzata la sua formazione spirituale.
Il 27 giugno 1920 nacque in Ayabe Kisshomaru Ueshiba, che diventerà Doshu (guida spirituale dell'aikido) alla morte del Fondatore. Nel 1921 la nascita di un nuovo figlio, Kisshomaru Ueshiba, diede il segnale di una svolta verso tempi migliori. Ueshiba condivise da allora per diversi anni gli ideali e le avventure di Deguchi, compreso l'idealistico quanto irrealistico tentativo di fondare in Manciuria una nuova comunità universale, il regno del Cielo nella Terra.
risparmiati ed in seguito graziati ed espulsi grazie all'intervento del console giapponese, ritornando incolumi ad Ayabe. Durante la drammatica esperienza, Ueshiba aveva preso coscienza delle sue facoltà. In particolare scoprì che riusciva a percepire l'intenzione dei nemici sotto forma di una pallottola spirituale che lo colpiva prima ancora che il nemico tirasse il grilletto della sua arma, e che la traiettoria reale delle pallottole gli era visibile in anticipo sotto forma di raggi di luce.
Nel 1927 Ueshiba lasciò definitivamente Ayabe, con la benedizione di Deguchi, e si trasferì a Tokyo, dedicandosi nei primi anni a continue visite e ad insegnamenti itineranti in numerosi dojo, appoggiandosi soprattutto ad una sala concessagli dal nobile Shimazu.
Nel 1940 il Kobukan venne ufficialmente riconosciuto come Fondazione da parte del governo Giapponese, e vennero quindi gettate le basi per affidare il gravoso compito di diffondere integro il messaggio di O-Sensei ad una organizzazione e non solamente ad una singola persona. Sfortunatamente la guerra troncò prematuramente questo progetto. I migliori allievi del Kobukan partirono per il fronte e molti non fecero più ritorno, Dopo l'unificazione di tutte le arti marziali all'interno del Butokukai, sotto stretto controllo governativo, Ueshiba decise di abbandonare ogni carica ufficiale e di ritirarsi nella lontana prefettura di Ibaraki, presso la città di Iwama, per riprendere un contatto più ravvicinato con le energie della natura, lontano dalla caotica vita cittadina e dai condizionamenti della guerra. Ad Iwama iniziò l’allestimento di un dojo all’aperto terminato nel 1943.
Lo stesso Fondatore intraprese nel 1961 il suo primo viaggio all'estero come insegnante di aikido, recandosi alle Hawaii dove pronunciò questo discorso: "Sono venuto alle Hawaii per costruire un "ponte d'argento". fino ad ora sono rimasto in Giappone, a costruire un "ponte d'oro" per unire il Giappone, ma d'ora in avanti desidero costruire un ponte che porti i diversi paesi del mondo ad unirsi attraverso l'armonia e l'amore contenuti nell'aikido. Penso che l'aiki, al di fuori delle arti marziali, possa unire i popoli del mondo in armonia, nel vero spirito del budo, avvolgendo il mondo in un immutabile amore." Non ci furono altri viaggi, anche se il Fondatore avrebbe desiderato ardentemente farne uno: in Italia. Sembra che arrivò un giorno a mettere sull'allarme i suoi collaboratori, avvertendoli che bisognava partire per andare a visitare la signora Onoda che risiedeva a quei tempi in Italia; infatti Haru Onoda, venuta in Italia per perfezionare i suoi studi di scultura, era stata per diverso tempo la segretaria particolare del Fondatore. Fu lei ad introdurre per prima in Italia l'aikido. La grande struttura messa in piedi dal fondatore era quasi completa: molti dei suoi migliori allievi, stavano diffondendo il verbo dell'aikido per il mondo.